Quest’anno in occasione del Fuorisalone milanese due sono stati gli eventi che mi hanno piacevolmente sorpresa.
In una Milano che rompe gli schemi della tradizionale routine, diventando cosmopolita e sede di uno straordinario scambio di idee, un gruppo di giovani studenti designer e creativi di ogni genere si organizza autofinanziandosi per creare una propria esposizione satellite, tra chaise longue di cartone e abiti ricamati.
In una via non molto lontana un docente universitario del Politecnico di Milano offre la possibilità ai propri studenti di esporre gli elaborati prodotti durante i sei mesi di corso.
In entrambi i casi i ragazzi accettano con entusiasmo il mettersi in gioco, sponsorizzano le proprie creazioni e il proprio talento, si svegliano presto anche nel weekend e investono in modo alternativo il guadagno di un lavoro occasionale.
La città che vorrei è quella che progetta spazi per le giovani promesse,le esibisce, promuove e finanzia; quella che allestisce nuovi spazi di aggregazione per permettere la circolazione di idee e la crescita personale.
La città che vorrei è lungimirante, comprende che il proprio futuro è profondamente connesso all’arte, alla cultura, e soprattutto…a questi giovani d’oggi!
E la vostra?!
In una Milano che rompe gli schemi della tradizionale routine, diventando cosmopolita e sede di uno straordinario scambio di idee, un gruppo di giovani studenti designer e creativi di ogni genere si organizza autofinanziandosi per creare una propria esposizione satellite, tra chaise longue di cartone e abiti ricamati.
In una via non molto lontana un docente universitario del Politecnico di Milano offre la possibilità ai propri studenti di esporre gli elaborati prodotti durante i sei mesi di corso.
In entrambi i casi i ragazzi accettano con entusiasmo il mettersi in gioco, sponsorizzano le proprie creazioni e il proprio talento, si svegliano presto anche nel weekend e investono in modo alternativo il guadagno di un lavoro occasionale.
La città che vorrei è quella che progetta spazi per le giovani promesse,le esibisce, promuove e finanzia; quella che allestisce nuovi spazi di aggregazione per permettere la circolazione di idee e la crescita personale.
La città che vorrei è lungimirante, comprende che il proprio futuro è profondamente connesso all’arte, alla cultura, e soprattutto…a questi giovani d’oggi!
E la vostra?!
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